Operatore olistico: cosa fa, di cosa si occupa e come diventarlo

Chi è l’operatore olistico? Che cosa fa? Di cosa si occupa un operatore del benessere? Di quali materie si occupa? Quali competenze bisogna avere per diventare operatore olistico e come si fa a diventarlo? Esistono dei corsi per diventare operatori olistici del benessere? Scopriamolo assieme in questo articolo di approfondimento.

Cosa significa essere operatori olistici

Gli impegnativi ritmi ai quali dobbiamo spesso sottostare nella vita di tutti i giorni, porta il nostro organismo a dover affrontare sia sollecitazioni fisiche che mentali particolarmente significative, le cui ripercussioni possono a dover affrontare sia sollecitazioni fisiche che mentali particolarmente significative, le cui ripercussioni possono manifestarsi oltre il livello di sopportabilità del corpo e della mente, comportando quindi possibili fastidi o dolori con i quali dover fare i conti. Questo stile di vita ormai diffuso richiede pertanto delle contromisure idonee a costruire nel nostro organismo delle adeguate barriere difensive per preservare il nostro benessere.

Avrete certamente notato come negli ultimi anni abbiamo trovato ampia diffusione alcune discipline, come ad esempio yoga, pilates, tai-chi, un tempo limitate ad una ristretta cerchia di appassionati e cultori del genere, oggi invece ampiamente conosciute anche dai giovani. La diffusione di queste discipline rappresenta infatti la cartina di tornasole di uno stato d’animo generale in cui spesso le persone si mettono alla ricerca di attività da svolgere nel tempo libero e che possano migliorare il benessere non solo fisico, ma anche mentale, liberandosi quindi da stress e preoccupazioni accumulate nell’ambiente di lavoro o in famiglia.

Questa lunga premessa per introdurre la figura dell’operatore olistico, ossia una figura, spesso denominata anche come operatore del benessere, che basa la propria attività su tecniche non-mediche e non-estetiche per recuperare l’equilibrio psico fisico del soggetto, aumento in sostanza il suo benessere generale. Affronteremo ora i principali aspetti di questa figura professionale in via di forte espansione.

Quali sono i cardini della visione olistica

Per capire quali sono i cardini della visione olistica, occorre fare un passo indietro e partire quindi dall’etimologia della parola olismo. Essa deriva infatti dal greco ὅλος hòlos, che significa appunto “totale” “globale”, ed identifica quindi una filosofia di pensiero secondo cui le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente andando ad analizzare le singole componenti, ma come un sistema costituito appunto dalla somma delle singole parti il cui contributo complessivo va ben oltre la semplice sommatoria delle parti.

La visione olistica, alla base dell’operatore olistico, si basa pertanto proprio su questo concetto, trasportandolo su quella che è probabilmente la macchina più simile alla perfezione che sia mai stati creata: l’organismo umano. Si faccia attenzione a come non casualmente sia stato utilizzato il termine “organismo” e non “corpo”, proprio a sottolineare che anche l’aspetto psicologico oltre a quello fisico rientra a pieno titolo nel focus della visione olistica. Per meglio comprendere come l’essere umano debba essere considerato come un sistema complesso, lo si provi a paragonare ad esempio al meccanismo di orologio, esso potrà funzionare perfettamente solo se ogni singola componente e ben oliata, funziona correttamente ed in modo coordinato con le altre componenti.

E’ sufficiente che anche una piccola componente, apparentemente magari insignificante, come una piccola vite, risulti leggermente allentata o danneggiata, per far sentire gli effetti di questo problema sull’intero meccanismo, potendo addirittura arrivare a pregiudicare il totale funzionamento.

 

Come diventare operatore olistico

Sebbene, come già detto, la figura dell’operatore olistico abbia trovato negli ultimi tempi una diffusione crescente, ad oggi si tratta spesso di una attività svolta da persone che hanno un altro lavoro principale e, magari guidati dalla propria passione per le discipline del benessere, hanno intrapreso un percorso di formazione sulle tecniche olistiche. Risulta comunque crescente il numero di coloro che stanno facendo dell’attività di operatore olistico la propria principale professione offrendosi per collaborazione ad associazioni, centri benessere, associazioni sportivi o simili.

Il percorso per formarsi su questa figura professionale può ormai contare su una significativa proposta formativa che spazia tra le varie discipline alla base della visione olistica, come medicina tradizionale cinese, fiori di Bach, posturologia emozionale oltre ovviamente a varie tecniche di massaggio olistico, dalle classiche di impastamento e frizione, fino a quelle di coppettazione note nella medicina orientale o massaggi Shiatsu.

Da sottolineare inoltre come nell’ambito delle discipline olistiche, un passo importante sia stato fatto con la legge 4/2013 che ha inteso disciplinare il mondo delle professioni non regolamentate da specifici albi professionali, dando quindi un riconoscimento anche ad altre attività professionali, come appunto quella dell’operatore olistico, sviluppando inoltre associazioni volte a tutelare queste figure e a fornire specifici percorsi di formazione fino ad arrivare a veri e propri schemi di certificazione delle competenze professionali, per una migliore spendibilità e garanzia di professionalità.

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Quali competenze ed abilità bisogna avere per essere un operatore olistico

Veniamo ora ad una generale descrizione delle caratteristiche che dovrebbe avere chi intende svolgere l’attività di operatore olistico. Se fra qualche riga andremo a vedere le tecniche che si dovranno, in tutto o on parte, padroneggiare, non si può non considerare quale prerequisito una attitudine all’ascolto nei confronti del paziente da trattare ed una generale empatia. L’empatia, dal greco en-pathos “sentire dentro”, consiste nel riconoscere le emozioni altrui come fossero proprie calandosi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti ed emozioni.

Questo aspetto è di fondamentale importanza in quanto l’applicazione delle discipline olistiche è un lavoro di coppia da svolgere con il paziente, mantenendo con lui una costante relazione al fine di comprendere gli effetti delle tecniche attuate e come eventualmente rimodularle in base alle necessità. Venendo quindi all’aspetto delle conoscenze necessarie, naturale partire dalle tecniche di massaggio, nello specifico non appartenenti al settore estetico o medico-sportivo, per poi considerare rimedi vibrazionali come i fiori di Bach, tecniche energetiche come la pranoterapia o reiki, tecniche di movimento olistico come ad esempio yoga o QiGong.

Non dimentichiamo infine che saranno necessarie anche delle conoscenze in merito ai corretti stili di vita da mantenere, senza i quali si andrebbe a pregiudicare l’efficacia di tutte le tecniche sopra descritte, quindi l’aspetto di una sana ed equilibrata alimentazione e di una giusta attività fisica. Se questo panorama di conoscenze sembra assai vasto, è pur vero che il singolo operatore olistico potrà specializzarsi solo su alcune di queste tecniche in modo da svilupparne una conoscenza approfondita e ricorrendo, laddove necessario, ad una collaborazione con altri professionisti specializzati su altre tecniche. Nel mondo delle discipline olistiche, così come in qualunque ambito professionale, diffidate sempre dei “tuttologi”.

Quali tecniche di massaggio deve imparare un operatore olistico

Il massaggio olistico integrale fonda la sua efficacia su conoscenze e principi che arrivano dall’antichità ed in particolar modo dalla Cina: proprio secondo la medicina tradizionale cinese, all’interno del nostro corpo scorrono dei canali di energia, detti appunto meridiani energetici, simili in tutto e per tutto a vasi ed arterie. Questi flussi energetici, sebbene non direttamente percepibili a livello sensoriale, coinvolgono direttamente i vari organi del nostro organismo ed infatti i dodici meridiani principali, detti anche regolatori, assumono il nome di meridiano del polmone, del cuore, del fegato…e così via per vari altri organi. Accanto ai 12 meridiani principali vi sono poi otto meridiani straordinari che svolgono invece il ruolo di serbatoi di accumulo di energia.

Agendo sui meridiani energetici, l’obiettivo del massaggiatore sarà quindi quello di rasserenare la psiche e diminuire lo stress nel soggetto. Partendo da una inevitabile personalizzazione dell’intervento in base alle caratteristiche del soggetto, il massaggiatore combinerà un insieme di tecniche di manipolazione più o meno energiche per agire sul corpo. La sensibilità del massaggiatore sarà fondamentale in quanto il massaggio olistico si basa sulla comunicazione sensibile per mezzo del tatto: sin dal primo tocco sulla pelle del paziente, un massaggiatore preparato sarà in grado di percepire tutta una serie di risposte fisiologiche che il corpo trasmetterà, coinvolgendo pelle, recettori sensoriali e nervosi, tessuto muscolare, circolazione sanguigna e così via.

Lo sfioramento è sicuramente una delle tecniche più utilizzate, attuando con delicatezza movimenti delle mani a sfiorare la pelle del paziente, partendo dalle zone periferiche come gambe e piedi per poi procedere con frizioni volte al miglioramento della circolazione sanguigna. Mantenendo sempre alta l’attenzione sulle reazioni del corpo del paziente potranno anche essere effettuati movimenti cosiddetti di impastamento. Anche gli arti superiori saranno interessanti dal massaggio olistico integrale, attraverso ad esempio piccole percussioni effettuate con le dita al fine di un generale rilassamento della muscolatura, particolarmente importante per spalle e collo. Infine, pur essendo di solito i massaggi dedicati al corpo del soggetto, non va dimenticata la stimolazione e trattamento del viso, sul quale con delicatezza si effettueranno sfioramenti in grado di dare piacevoli sensazioni di relax.

Quanto tempo serve per diventare operatore olistico professionista

Ribadendo quanto già espresso in precedenza in merito alla possibilità di acquisire una formazione su soltanto alcune delle tecniche sopra descritte, il percorso di formazione per diventare operatore olistico professionista parte necessariamente dalla formazione. Le proposte in merito, negli ultimi tempi, sono in continua crescita e non è sempre facile orientarsi per individuare il giusto percorso per le proprie esigenze, ad esempio in termini di durata e tempo richiesto, da valutare nella compatibilità con l’eventuale professione che si sta svolgendo. Si può ben comprendere quindi come anche la scelta del percorso da fare debba essere una attività attentamente pianificata.  A parità di durata di un percorso formativo infatti, ipotizziamo ad esempio 300 ore, l’impegno richiesto varierà a seconda della durata massima concessa dal soggetto erogante per completare il percorso.

A tal proposito vi sono numerose proposte che sfruttano anche la formazione a distanza\on-line permettendo quindi di seguire lezioni con maggiore flessibilità di orari. Accanto alla formazione iniziale, di tipo più generalista, seguirà una formazione più specifica sulle tecniche che si intende approfondire. Infine, la parte di formazione teorica dovrà inevitabilmente essere seguita da un tirocinio che permetta di mettere in pratica le conoscenze acquisite per poter poi muovere autonomamente i propri passi su questo affascinante percorso. Complessivamente un percorso formativo richiederà almeno 300\400 di formazione, realizzabile con varie formule (on-line, formula week-end, intensivo,…) mettendo in preventivo un impegno di almeno un anno circa per giungere ad una buona preparazione iniziale.

Dove imparare queste tecniche di massaggio, quali sono i migliori corsi in circolazione

Dopo aver ricevuto una panoramica sull’impegno e i tempi richiesti per giungere a poter svolgere l’attività di massaggiatore olistico professionista, avrete compreso la numerosità delle offerte disponibili sul mercato. Se siete pertanto alla ricerca di un partner affidabile per sviluppare le vostre competenze, potrete contare sull’esperienza del team Zone Riflesse, un gruppo di professionisti costantemente aggiornati sulle ultime novità e tecniche nel mondo dei massaggi, che affianca ad una solida preparazione derivanti da anni di esercizio della professione, uno sguardo rivolto alle nuove tecnologie e alle nuove modalità formative, puntando su canali multimediali come numerosi video didattici.

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